Il Salento da scoprire
Frantoio ipogeo salentino - By Sergio Limongelli (Flickr) [CC BY-SA 2.0], via Wikimedia Commons
Salento: non solo mare e natura, ecco i musei e gli antichi frantoi
Pensi al Salento e immagini mare, spiagge, natura. Invece al turista questa terra offre molto di più: un tuffo nella sua storia, nelle sue antiche e affascinanti tradizioni. Musei e antichi frantoi sono lì pronti a raccontarci tutto.
Ecco alcuni dei 20 musei salentini. A Lecce: qui troviamo la Pinacoteca d’Arte Francescana, ricca di opere preziose, realizzate dai frati tra il XVII e XVIII secolo. Spostiamoci a Presicce, sede del Museo della Civiltà Contadina: 4 sale ricche di concrete testimonianze di vita antica. A Parabita, il Museo del Vino, raccoglie oggetti e strumenti di una volta per la produzione del vino. Ad Alezio il Museo Civico Messapico custodisce raffinati gioielli, reperti epigrafici e corredi funerari Messapici. Infine: a Cutrofiano ecco il Museo della Ceramica, ricco di telai, piatti, ciotole, borracce e quant’altro in ceramica.
Scopriamo ora i frantoi sotterranei, attrezzature imponenti ed antichissime, che confermano l’importanza dell’olio salentino fin dall’antichità, ma non solo a fini gastronomici: veniva infatti esportato nelle capitali d’Europa come combustibile da illuminazione e ingrediente per la produzione di sapone. A Vernole ecco il frantoio Caffa, con le sue macine e i suoi torchi: si può assistere alle tecniche di lavorazione delle olive, proprio come avveniva nel 1500. A Sternatia il frantoio Granafe, uno dei 19 collegati fra loro da cunicoli sotterranei, proprio come quello di Gallipoli: unico gigantesco superstite di altri 35.
La pietra leccese - © Shutterstock
Gli artigiani del Salento: maestri d’arte e tradizione
La tradizione e la passione di tanti salentini, fanno delle antiche lavorazioni a mano ancora il mestiere di tutta una vita.
La cartapesta. La tecnica di lavorazione, che risale al XVII° secolo, è utilizzata per realizzare soprattutto opere di carattere sacro, a Lecce da non perdere il Museo.
La pietra leccese, dal colore caldo e delicato, dall’ interno robusto, è l’ideale per creare finissime decorazioni, come quelle del barocco leccese, e anche cornici, soprammobili, vasi, orologi e tanto altro. Oggetti in ferro battuto. Incudini, martelli e forge sono ancora oggi al lavoro nei vicoli salentini, per creare lampade, balaustre, candelieri e tantissimi altro.
Un’altro esempio: si basa sulla modellazione dell’argilla, passando, dopo la cottura in forno, alla decorazione pittorica per dare vita a oggetti in terracotta, Lequile, Ruffano, Cutrofiano e Galatina sono solo alcuni dei centri dove trovare pregiati prodotti. Infine. Altro grande vanto è il ricamo. Le abili mani delle ricamatrici con ferri, uncinetti, tradizionali telai salentini e tombolo danno vita a pizzi, merletti, tovaglie, asciugamani, centrotavola e tanto altre stoffe finemente lavorate.
Passeggiando nei borghi e nei centri storici del Salento, non lasciatevi sfuggire le antiche botteghe e le abili mani degli artigiani salentini, ove creano oggetti di straordinaria bellezza. Scoprirete idee regalo o souvenir da riportare con voi, in ricordo di una vacanza bella davvero.
Cucina salentina: il rustico leccese - By Quatar (Own work), via Wikimedia Commons
Nel Salento la buona cucina è di casa
La tradizione culinaria salentina offre un numero sorprendente di piatti tipici. Ad accogliervi a tavola imbandita ed a offrirveli, sono pronti trattorie, ristoranti, locande, agriturismi e masserie. Diamo un’occhiata al menù. Possiamo partire dalle lumache di terra, le “municedde”, lumachine che si raccolgono quando hanno formato una membrana bianca che ricorda il colore del vestito monacale (municedde significa appunto monache).
Ecco il “rustico leccese”: due dischi di pasta sfoglia ripieni di mozzarella, besciamella, pomodoro, pepe e noce moscata; a seguire “la puccia”, un pane di grano duro di forma tonda, impastato con le olive nere. Diffusa è delicata è anche la carne di cavallo, stufata o brasata col pomodoro: prende il nome di “i pezzetti”.
Tutte le spezie della macchia mediterranea (salvia, menta, origano, rosmarino, ecc.) accrescono il sapore di ogni pietanza, come pure verdure e legumi non mancano mai sulle tavole: vengono solitamente cucinati un una pentola di terracotta, conditi con olio extravergine di oliva e serviti con le “friselle” (pane tostato e biscottato).
Gustosissimi i dolci come il “pasticciotto leccese”, i “fruttoni” ed un'infinità di leccornie preparate con la “pasta di mandorla”. E i vini?
Il Negramaro e il Primitivo di Manduria sono i più famosi, autoctoni salentini che si contraddistinguono per la corposità del colore e del sapore. Altri 8 sono a Denominazione di Origine Controllata: Alezio, Copertino, Galatina, Leverano, Matino, Nardò, Salice Salentino, Squinzano.
Paolo Chighizola e Stefano Schiffini
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