Bologna, città antica
Il centro di Bologna
Bologna città antica
Bononia era il suo nome latino, assunto quando nel 189 a.C i Romani la strapparono ai Galli Boi, insediativisi circa nel 358 a.C. Prima ancora era etrusca e si chiamava Felsina. Non è un fatto molto noto, ma nella “Grassa Bologna”, ci sono quindi importanti testimonianze archeologiche, numerose e suggestive.
In città, come pure in provincia (a Marzabotto, così come a Castenaso, Monterenzio, San Lazzaro, Ozzano e in molte altre località), ci sono i primi insediamenti della civiltà villanoviana, della etrusca Felsina e della Bononia romana come il Teatro Romano in Via Carbonesi.
Ma incamminiamoci nei tempi lontani. Ecco il Museo Civico Archeologico, che raccoglie tra le più prestigiose raccolte archeologiche italiane, specialmente della storia locale dalla Preistoria, passando per gli etruschi fino all'Età Romana. La sua collezione di Antichità Egizie è una delle più importanti d'Europa, seconda in Italia, dopo Torino, per qualità storico artistica, stato conservativo e numero di oggetti (circa 4.000). Infine la sua raccolta numismatica: raccoglie 100.000 esemplari.
Spostiamoci agli Scavi Salaborsa, davanti al Sacrario dei Caduti di piazza Nettuno: da poco più di un decennio è stato portato alla luce un edificio romano destinato a funzioni pubbliche, mentre in prossimità del Torrione Nord-Orientale, troviamo i ruderi, con ogni probabilità, della basilica civile della città romana. Infine ecco il Ponte Romano sul Torrente Aposa, che è l'unico corso d’acqua naturale di Bologna. Lungo circa 7.500 metri, nasce dalle colline sopra Roncrio, fuori Porta S.Mamolo, per terminare nel Canale Navile al Sostegno del Maccagnano in Via Bovi Campeggi.
Portici bolognesi
Bologna città di... montagna
Ma lo sapevate che nel cuore di Bologna esiste un vero sentiero CAI? Ebbene sì.
E’ il n. 904, caratterizzato dai classici segnali rossi e bianchi che identificano in tutta Italia i percorsi riservati all’escursionismo a piedi. Incamminiamoci.
Il sentiero n. 904 parte da via Vallescura e l’itinerario prosegue passando dalla Facoltà di Ingegneria, per poi affrontare la ripida strada che conduce alla Chiesa di S. Paolo in Monte, meglio nota come Chiesa dell'Osservanza (1660); ed ecco già qui all'improvviso aprirsi visioni di Bologna suggestive che non ti aspetti.
Dopo essersele gustate tranquillamente, proseguiamo attraversando il Parco di Villa Ghigi (una superficie di quasi 28 ettari), che si estende fino ai primi rilievi collinari immediatamente fuori Porta San Mamolo, fino all’Eremo di Ronzano. E’ un Parco particolare, che alterna aree coltivate ad aree naturali, ma che offre sempre la possibilità di tranquille passeggiate e splendide vedute sulla città a poca distanza,in linea d’aria, dal centro.
Ma eccoci giunti alla meta finale, la chiesetta di San Michele in Gaibola. Abbiamo percorso 5 km, risalito un dislivello di 220 metri, con un tempo di percorrenza variabile tra un'ora e trenta e un'ora e quarantacinque minuti. Un’ora e mezzo di camminata in mezzo al verde, attraverso prati e boschi, lontani dal rumore cittadino: una gita che possono fare tutti.
Dove dormire in provincia di Bologna
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