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Serralunga d'Alba (Cuneo) - © Shutterstock
Serralunga d'Alba (Cuneo) - © Shutterstock
Piazza Galimberti (Cuneo) - © Shutterstock
Luoghi da vedere

Un piccolo angolo di paradiso

Busca è una città di diecimila abitanti, collocata in una felice posizione geografica, alle porte di Cuneo, sotto il Monviso ed ai piedi della collina morenica che la circonda ad anfiteatro e che, riparandola dai venti freddi, le conferisce un clima mite, apprezzato fin dall'antichità.

E’ certo che oltre alla vite, ancor oggi coltivata, un tempo anche gli ulivi fiorissero, ed in qualche posto ancora fioriscono, su queste sponde. Dai vitigni del locale Quagliano nasce un pregiato vino doc dolce, ideale per i dessert.Oltre che il buon vino e la buona carne, Busca non si fa mancare il buon pane: famosi in tutto il mondo i suoi ''mastri panettieri'', con la sua tipica la ''micca'' ben cotta nel forno a legna, la arte dell' associazione nazionale Città del pane.

E finiamo con il dolce: una prelibatezza locale sono i Baci di Busca, un mix perfetto di cioccolata e nocciole (anch'esse una produzione locale) che si scioglie letteralmente in bocca... provare per credere.

La storia e l'arte : Busca è costituita da un centro storico, configurato nello spazio delle antiche mura medievali, e da numerose frazioni, poste nella generosa pianura circostante.

La zona precollinare era stata colonizzata dai romani della Colonia Julia Augusta.

Il nome Busca (di origine celtica e germanica) compare per la prima volta in un documento datato 6 dicembre 1123. Alla metà del XII secolo risale il Marchesato di Busca. Il primo dei Marchesi fu Guglielmo, figlio di Bonifacio del Vasto, intorno al 1155. Dal 1361 passò sotto la protezione dei Savoia, tanto che gli eredi della casata si fregiano, fra i tantissimi altri, anche del titolo di Marchese di Busca.

Durante i 126 anni della loro Signoria, i Marchesi di Busca dominarono dal castello sulla collina, probabilmente sulle rovine dell'antico ''castrum'' romano. Di quella costruzione oggi rimangono i ruderi denominati ''Castellaccio''.Il centro storico di Busca conserva l'impianto urbanistico medioevale. La cinta muraria, realizzata a metà del '400, dotata di merlatura guelfa, è ancora visibile a tratti. Ben conservata Porta Santa Maria, eretta tra il XV e XVI secolo, mostra i segni delle successive vicende belliche, come un interessante un graffito inneggiante a Luigi XIV di Francia. Sulla volta dell’arco lacerti di affreschi a tema mariano potrebbero essere attribuiti ai i fratelli Matteo e Tommaso Biazaci da Busca, che hanno operato tra Piemonte e Liguria nel '400: a loro si devono interessanti affreschi in almeno tre chiese e cappelle buschesi: Santo Stefano (VI secolo), San Sebastiano (IX secolo) e nella chiesa romanica di San Martino, posta in cima all’omonima collina.La cappella di Santo Stefano, sorse alle origini del Cristianesimo locale, tra i sec. VI e il X, per la comunità formatasi attorno al castello. Era la parrocchia più importante del tempo. Venne più volte ristrutturata e sopraelevata nel ‘700.Dell’antico edifico resta la splendida abside affrescata dai fratelli Biazaci di Busca.  Sul “mur de chevet” è dipinta l’annunciazione e il Cristo in avello, tra Maria e Giovanni piangenti.Nel catino absidale appare la raffigurazione del tema della catechesi primitiva, il tetramorfo di Ezechiele con il “Cristo Pantocrator” nella mandorla iridata e i simboli degli evangelisti. Divisa in quatto scene, è narrata la storia del protomartire di Santo Stefano, tratta dagli Atti degli Apostoli della Legenda Aurea.L’opera di restauro, promossa dal Comune nel 1998, ha restituito l’originario splendore al ciclo.

La chiesa romanica di San Martino si trova sul cucuzzolo di un poggio soleggiato.Costruita prima del Mille, possiede una delle facciate più antiche della provincia di Cuneo, giunta ai nostri giorni nelle sue linee originali. Eretta con masselli squadrati di pietra verde-grigia, conserva materiali romani di recupero. Il portale a tre ghiere e la sovrastante bifora richiamano forme bizantineggianti carolinge. L’interno è stato rifatto, nell’absidiola sinistra restano tracce di dipinti di tipo bizantino e in quella centrale resti di affreschi, purtroppo ridipinti, probabile opera dei fratelli Matteo e Tommaso Biazaci. La chiesa fu sopraelevata nel ‘700.

Nel centro storico, procedendo oltre porta Santa Maria, si arriva alla chiesa parrocchiale intitolata alla Maria Vergine Assunta, grande costruzione settecentesca di Francesco Gallo.Nel cuore della città, in pieno centro storico, si trova la Chiesa della Santissima Trinità. Costruita sulle rovine una roccaforte del '200 che sorgeva intorno all’antica torre, di probabile origine romana, oggi ''torre della Rossa'', o, in piemontese, '' 'l cioché'', simbolo della città, insieme al ponte che attraversa il torrente Maira, affluente di un affluente del Po.

Volgendo, infine, un ultimo sguardo alla rigogliosa collina, abbiamo di fronte il castello del Roccolo. Il castello deve il suo nome ai ''roccoli'', reti qui usate per l'uccellagione. Fu costruito verso il 1831 dal marchese Roberto d'Azeglio in stile neo-gotico come palazzo di villeggiatura. Vi sostarono la Regina Margherita e Silvio Pellico, dopo la sua prigionia in Austria. Oggi è sede di incontri di culturali e spettacoli artistici. Famose le acque sorgive che alimentano una fontane del parco.

 

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