Un Capolavoro nascosto a Roma Trastevere
Giudizio Universale di Pietro Cavallini (particolare) - via Wikimedia Commons
La Basilica di Santa Cecilia in Trastevere a Roma
Il Rione di Trastevere è il simbolo della Roma più popolare e godereccia, dove la frenesia delle osterie, che servono a tutte le ore piatti fumanti di spaghetti "alla gricia", amatriciane, vermicelli cacio e pepe, trippe e altre specialità della ghiottissima cucina romana, si sposa alla perfezione con l’ acciottolato di sanpietrini, le suggestive piazzette, gli antichi palazzi e le bellissime chiese.
La Basilica di Santa Cecilia in Trastevere è una di queste meravigliose chiese. Edificata a partire dal V secolo nel luogo in cui si trovava la casa della Santa, fu più volte ristrutturata fino ad assumere l’attuale aspetto con i lavori del XVIII secolo ad opera di Ferdinando Fuga.
Nel corso dei secoli è stata arricchita di molte opere d’arte, tra le quali spiccano un “cantharus” romano al centro del cortile, il mosaico risalente all’ IX secolo nel catino dell’abside, la scultura del corpo della Santa di Stefano Maderno, il ciborio di Arnolfo di Cambio e l’affresco della volta “Apoteosi di S. Cecilia” di Sebastiano Conca.
Intorno al 1293 anche il pittore romano Pietro Cavallini (Roma, 1240 circa -1330 circa) diede il suo contributo alla Basilica, affrescando l’intera navata centrale, ma quest’operà andò distrutta nel 1725, quando il cardinale Acquaviva fece costruire un nuovo soffitto.
Chiesa di Santa Cecilia in Trastevere - via Wikimedia Commons
Un capolavoro nascosto: il Giudizio Universale di Pietro Cavallini
Nell’anno 1900, durante lavori di demolizione del coro delle monache, Federico Hermanin, presente sul posto per puro caso, si accorse che sotto lo spesso strato di calce vi erano degli affreschi. Fu così che vennero riscoperti i meravigliosi affreschi del “Giudizio Universale” del Cavallini, dipinti sulla controfacciata della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.
Un vero “capolavoro nascosto”, che fece rivalutare il ruolo di tutta la scuola pittorica romana del XIII secolo. Questa scoperta riaccese anche una delle questioni più controverse dell’intera storia dell’arte: fu davvero Giotto l’autore delle “Storie di San Francesco” ad Assisi o la mano principale fu di altri, forse proprio del Cavallini, come sostennero alcuni importanti critici, come Federico Zeri? La questione è a tutt’oggi irrisolta, nonostante i moltissimi saggi scritti sull’argomento, ma in ogni caso il “Giudizio Universale” del Cavallini è imperdibile.
L’opera è in qualche modo ancora oggi un po’ “nascosta”, infatti non è immediatamente accessibile, si deve entrare nel monastero delle monache benedettine e farsi accompagnare con un piccolo ascensore al piano superiore, dove si trova l’antico coro delle monache. E qui si vive la sorpresa e l’emozione che solo un vero “capolavoro nascosto” può dare.
Giudizio Universale di Pietro Cavallini (particolare) - via Wikimedia Commons
Indirizzo e Telefono
Basilica di Santa Cecilia in Trastevere
Piazza Santa Cecilia 22
00153 Roma
Telefono +39 06 5899289
Orari
Basilica, Cripta e Scavi
feriali 9.30-13.00 e 16.00-18.30
domenica e festivi: 11.30-12.30 16.00-18.30
Affreschi di Cavallini
feriali 10.15 -12.15
domenica 11.30-12.30
Nota: ingressi a pagamento (euro 2.50), durante la celebrazione della Santa Messa non è possibile visitare la chiesa, gli orari e le altre informazioni possono cambiare, si consiglia di informarsi prima della visita.
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