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Val di Magra - © Shutterstock
Arte & Cultura

Mosaici romani di Luni

Anfiteatro romano di Luni - By Mediatus (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

I Mosaici di Luni, scoprirli è un piacere
A metà strada fra la medioevale città di Sarzana e le mitiche cave di marmo di Carrara, lungo la via Francigena, a pochi chilometri, dagli incredibili cinque borghi delle Cinque Terre e dalle spiagge della Versilia, ci sono dei veri gioielli. Si trovano in un sito che merita davvero una deviazione, una sosta ed una visita. 

Inspiegabilmente poco noti, sono da non perdere: sono i mosaici dell’area archeologica di una antica città: Luni. Dopo essere stati accuratamente staccati dalla loro antica collocazione, sono stati pazientemente ricostruiti e messi al riparo e così oggi ci appaiono nel loro splendore di un tempo lontano: più di 2000 anni fa. 

Vediamoli. I soggetti sono i più versi: in uno si riconosce una scena marina, con pesci reali (riconoscibili per specie), e un Dio marino (Posidone) ritratto in primo piano con un enorme volto barbuto e accigliato; in un altro è riprodotto il Circo Massimo di Roma; in un altro ancora vediamo una serie di tre elementi, di cui quello centrale spicca per singolarità.

Infatti si tratta di un duplice aspetto umano in un unico volto: giovane e imberbe se guardato da un lato, vecchio e barbuto se osservato dall'altro. Si tratta, filosoficamente parlando, del vecchio ermetico di Fulcanelliana memoria. Altri mosaici lasciati nella loro collocazione originale, sono dislocati nell’area: anche se si stanno scolorendo e la vista è penalizzata dal dover stare ad una certa distanza dalle strutture archeologiche, non perdono il loro fascino. 

Mosaico romani di Luni - By Genuae at it.wikipedia [Public domain], from Wikimedia Commons

L’area archeologica dell’antica città  di Luni (Portus Lunae)
Abitata sin dall'età paleolitica, fu centro di civiltà etrusca, poi ligure, finchè nel 177 a. C., divenne colonia romana. Al confine tra Liguria di levante e l’alta Toscana, alla sinistra della foce del fiume Magra, Luni un tempo era molto più vicina al mare di quanto non sia oggi, che dista in linea d'aria comunque poco, circa 1 chilometro.  

Una volta dunque aveva uno sbocco al mare (Portus Lunae), sul lato est dell'attuale golfo della Spezia. E’ nel 177 a.C che la città fu eletta a colonia come avamposto militare delle legioni romane, a cui seguì l’insediamento di duemila veterani, della battaglia di Azio (31 a.C.), che indicarono la dea Luna a divinità protettrice. 

E’ l’anno della vittoria di Roma sui Liguri Apuani, sconfitti, decimati e poi, in numero di circa 50mila, deportati. Da quei giorni crebbe rapidamente e per secoli fu città opulenta e prospera grazie soprattutto alla posizione strategica del suo porto, divenuto importantissimo scalo mercantile e punto di imbarco dei preziosi marmi bianchi estratti dalle Alpi Apuane

Si pensi che ancora nel V secolo d.C. veniva chiamata "la splendente sorella del sole", Splendida Civitas, (città bianchissima), proprio perché ricoperta e abbellita in ogni suo edificio dai candidi marmi carrarini. Svariate invasioni (Goti, Vichinghi, Arabi, e altri ancora) segnarono un lento quanto inesorabile declino, che portò poi Luni alla decadenza fino a quando, nel corso del Medioevo, la città fu definitivamente abbandonata. 

Oggi possiamo ammirare una grande area archeologica compresa fra la foce del Magra, il mare e le colline della Lunigiana, e rileggere la storia di questa gloriosa città, godendo di tutto quanto si è salvato dallo scorrere del tempo e da tanti saccheggi, antichi e più recenti. 

Ammiriamo il Foro, il Capitolium, il Grande tempio dedicato alla Dea Luna-Diana, gli affreschi e gli stupendi mosaici che ornavano le lussuose abitazioni cittadine (Domus dei Mosaici, Domus degli Affreschi, Domus di Oceano); fino a incontrare l’imponente anfiteatro, ancora in buona parte conservato, teatro di giochi e spettacoli dell'età imperiale. C’è anche un ricco Museo Archeologico Nazionale dove ammirare i numerosi reperti: sculture in marmo, lucerne, ceramiche, oggetti in vetro, utensili e monete.

Indirizzo e contatti
Parco archeologico e sistema museale dell’antica città di Luni
Via Luni 3719034 Ortonovo (La Spezia)
Telefono e Fax +39 0187
E-mail: sba-lig.museoluni@beniculturali.it

Orari
dal martedì alla domenica: ore 8.30 - 19.30
chiuso il lunedì e il 1º gennaio, il 1º maggio e il 25 dicembre (giornate suscettibili di aperture straordinarie).

Nota: L'anfiteatro romano di Luni è accessibile unicamente dal martedì al sabato, 2 volte al giorno: alle 10.30 la mattina e alle 17.30 il pomeriggio, gli orari e le altre informazioni possono cambiare, si consiglia di informarsi prima della visita.

N.B. - Nonostante sia stata posta la massima cura nella preparazione e nella revisione dei testi in Agenda e Blog, questi potrebbero non essere del tutto precisi o aggiornati. Si consiglia di verificarli con i siti ufficiali o autorevoli, collegati nelle rispettive pagine. Viaggio-in-Italia non si assume responsabilità di eventuali errori o imprecisioni, invita i lettori a segnalarli a: info@viaggio-in-italia.it per consentirci il controllo e la correzione.

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